Avevo pezzi di carta in ogni angolo di cuore. Penne e quaderni si sprecavano, ricoprivano totalmente tutto il parquet della mia cameretta.
Ho sognato un milione di volte di vedere le mie parole stampate. Le ho anche viste, nella mia raccolta NOAGDIMA.
Adesso sono mamma e scrivo, scrivo sempre come un fiume. Perché i pensieri non espressi creano un sovraffollamento nella mia mente.
Amo cucinare ma scelgo sempre i momenti meno opportuni per farlo. Mi diverto con la grafica da completa autodidatta, ho ballato per tanti e tanti anni e credo che lo farò ancora. Canto, adesso per lo più le canzoni per i miei bimbi, ma qualche volta anche per davvero.
Di bimbi ne ho due, gli ometti piccoli di casa. Ho una gatta psicopatica ma terribilmente adorabile e un Ing. che supervisiona la situazione di casa.
La mia mente è un fluire incessante di pensieri (ovviamente notturno) e trovo sempre chi in qualche modo li asseconda. Prima dei pupi leggevo di continuo, adesso leggo nelle posizioni più improbabili, a singhiozzi tra una poppata e l’altra.
Della mia laurea in lettere amo la quantità infinita di libri meravigliosi che mi ha fatto scoprire, che ora restano come graditissimo bagaglio nella nostra libreria. Continuo a nutrire un fascino per la linguistica e la filologia, per la storia della lingua e le variegate sfumature che l’accompagnano, perché dietro ad ogni parola c’è una storia sorprendente, una mescolanza di popoli, una ineguagliabile ricchezza.
Il mio cuore si divide tra il mio bellissimo Piemonte e la Puglia, affascinante terra dei miei nonni, dove ho imparato tanto e ho sentito il pulsare della vita in quei silenzi che sono per pochi. Ho guardato tante volte il mare con gli occhi di chi è atterrito da tutto quell’orizzonte, ma ora che lo so quasi perduto, mi manca immensamente tanto.
Sorseggio la vita come una tazza di tè. Lei mi fa il solletico e mi parla con parole a tratti incomprensibili. Danzo sui libri e canto il tempo, in bilico costante tra leggerezza e responsabilità.
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