Sei triste?
Il quotidiano addio interrompe
i pensieri erranti,
nel loro incessante procedere
verso lidi sconosciuti.
Dove vorranno andare?
Forse da nessuna parte,
forse in qualche luogo che appare
dimenticato,
agli occhi
A volte mi chiedo se amerete questa vita. Che non avete scelto, ma che vi abbiamo donato, giuro, con le migliori intenzioni. Mi chiedo come saranno i tempi che verranno, cosa riusciremo a lasciarvi di ancora intatto e autentico.
Poi vedo il vostro stupore di fronte alle cose. E sì, anche io amo il vento quando dondola tra i rami degli alberi, il profumo del fieno. Anche io ho amato correre come voi, ho inseguito i grilli e spaventato le formiche.
Sarete grandi, un giorno. Guarderete con i vostri occhi e ricorderete come ora ricordo io. Mi farete tante domande, perché già iniziano da ora ad assillarvi.
E sempre, sempre vi dirò che ogni cosa, ogni singolo passo di questa vita è stato pensato con amore. Che non ho mai voluto nulla di diverso dall’amore per voi. Che il brutto esiste, che spesso viene sottovalutato, che ce lo ritroviamo intorno, che non possiamo cancellarlo.
Però non lo nasconderò mai, ve lo racconterò come qualcosa che si insinua ma che si può chiudere in una scatolina se vogliamo. Saprà uscirne, forse, ma noi avremo scatole più grandi e animi più coraggiosi.
A volte ho paura perché siamo stati in grado di fare troppe cose brutte. Perché tutto quello che non potrei mai umanamente concepire, qualcuno invece lo ha pensato. Qualcuno lo ha fatto.
A diventare genitori si diventa improvvisamente coraggiosi. Perché sarò scudo per voi, sempre. Un’armatura d’amore e risate da cui guardare sempre il sole.
Sei triste?
Il quotidiano addio interrompe
i pensieri erranti,
nel loro incessante procedere
verso lidi sconosciuti.
Dove vorranno andare?
Forse da nessuna parte,
forse in qualche luogo che appare
dimenticato,
agli occhi
Ci sono perfezioni che ingannano. In questi tempi di vite in vetrina rischiamo che i nostri occhi restino abbagliati.
Abbiamo bisogno di un’àncora, un
Sorseggio la vita come una tazza di tè. Lei mi fa il solletico, come i miei bimbi con le loro mani appiccicose. Danzo sui libri e canto il tempo, in bilico costante tra leggerezza e responsabilità.
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